Si dice che salute e istruzione rappresentano sia un valore in sé sia un fattore di crescita delle Nazioni. Il più convinto ad affermarlo è A. Sen. A suo parere salute e istruzione costituiscono capacità (capabilities) essenziali allo sviluppo della vita umana, senza le quali le nozioni di benessere e libertà smarriscono il loro senso. (Sen definisce la capacità "un insieme di vettori di funzionamento che indica come un individuo sia libero di condurre un determinato tipo di vita. Infatti, sanità e istruzione grazie alla loro lotta contro malattie, disabilità e ignoranza, rappresentano condizioni che consentono di esercitare la libertà e di godere di un certo grado di benessere, partendo da una soglia più alta di garanzia che una società giusta dovrebbe assicurare. Accanto a Sen anche gli economisti più conservatori della scuola di Chicago riconoscono l'importanza di salute e istruzione. Il loro riconoscimento deriva da una ragione analoga a quella espressa da Sen: salute e istruzione sono requisiti essenziali per il "capitale umano" inteso come complesso di competenze e disposizioni di un individuo. Del capitale umano gli individui tendono a trascurare gli effetti benefici legati al "contagio": le cosiddette esternalità positive. Una persona istruita, infatti, migliora anche gli altri con cui si relaziona favorendo l'adozione di nuove idee e promuovendo un migliore uso delle risorse esistenti. Alla stessa stregua una persona sana non rischia di infettare i suoi simili. Sono proprio queste esternalità positive, spesso sottovalutate dai singoli, a legittimare la gratuità di un'istruzione di qualità e di prestazioni sanitarie essenziali ed efficaci . Per una questione di giustizia, secondo Sen, sanità e istruzione devono essere poste sotto la responsabilità della società. Ma la società deve garantire la qualità di questi servizi. Come individuare, allora, le politiche più efficaci per assicurare servizi di qualità? Per scegliere tra le diverse opzioni occorre confrontarle tra loro e valutare i risultati raggiunti a fronte dei costi sostenuti per gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo. NDR Esistono, però, numerose difficoltà nei confronti, legate alla molteplicità di interazioni e alla complessità di motivazioni e comportamenti.... Esiste un rapporto circolare tra condizioni sanitarie e livello di reddito. Da una parte una malattia può far precipitare una famiglia nella miseria privandola di una fonte di reddito; dall'altra la povertà può minare la salute perché impedisce il ricorso alle cura tutte le volte che non siano gratuite.NDR non solo questo, vedi povertà come causa remota di cattiva salute In India ci troviamo di fronte al paradosso dell'incremento della malnutrizione che accompagna l'esplosione della crescita economica. Esiste una notevole sottovalutazione degli interventi preventivi rispetto a quelli curativi per via di una mancata percezione dei benefici e delle esternalità positive. Conta anche la mancanza di credibilità (es. vaccino antipolio in India equivocato come strumento per rendere sterili i bambini). Le informazioni sulla medicina preventiva non possono contare sul tam-tam e l'apprendimento spontaneo. Richiedono un discorso pubblico credibile basato su argomentazioni convincenti. Il mercato non è certo l'ambiente adatto per una distribuzione razionale degli interventi preventivi (ci si riferisce ai Paesi in via di sviluppo). L'impegno pubblico è perciò indispensabile. Ma bisogna superare l'inerzia. I sistemi manifestano la tendenza ad auto-conservarsi. Non ci si può limitare a investire sempre nelle stesse cose NDR o, variando il segno, a disinvestire. C'è bisogno di una riorganizzazione complessiva intorno a nuove priorità individuate. IN assenza di buone idee tende ad avere la meglio l'inerzia. Vedi Einstein "non si può continuare a fare le stesse cose e pretendere di ottenere dei risultati diversi".
Conclusioni parziali pag. 85 Non ci si può attendere alcun miglioramento dei sistemi scolastici e sanitari senza un chiarimento preciso su ciò che la società si attende da questi sistemi. La riorganizzazione complessiva dei sistemi dovrà partire dalle priorità individuate. Si tratterà di definire obbiettivi chiari e raggiungibili per avviare un circolo virtuoso di motivazioni per tutti gli attori coinvolti. Fissare obbiettivi fattibili incrementa le motivazioni per raggiungerli. Avvicinarsi a essi incrementa ulteriormente motivazioni e gratificazioni.
La micro-finanza Alla fine degli anni 70 ci si è resi conto, in India, che i programmi di finanziamento ai poveri erano molto costosi. Fu nel 76 che Yunus lanciò il suo programma di microcredito con la finalità sociale di aiutare i poveri ad uscire dalla povertà. In tutti i mercati del credito ci sono 2 problemi fondamentali: 1 incertezza morale in cui il beneficiario si comporta male perché non realizza il progetto su cui si è impegnato o non restituisce il debito (insolvenza). 2 mancata selezione, per cui chi contrae il debito possiede informazioni che non comunica al prestatore, ad esempio sulla sostenibilità e i rischi del suo progetto. I 2 problemi fanno aumentare i tassi di interesse sul debito o comportano che il contraente fornisca di tasca propria una parte significativa del capitale destinato all'investimento. Tassi dal 18% al 20% annuo, oppure del 3-4% mensile. Non è facile comprendere il significato dei tassi di interesse. Ad esempio, prendendo a prestito 200 euro si rimborseranno per 50 settimane 4 euro e 80 centesimi di interesse ogni 7 gg, corrispondenti al tasso ufficiale del 20%. Ma il cliente paga, iniquamente, gli interessi sulle somme che ha già iniziato a versare. Finirà, così, per pagare non il 20%, ma il 40% di interesse! Le caratteristiche del micro-credito di Yunus erano: 1prestiti erogati a donne 2 rate settimanali di rimborso nel corso di 1 anno 3 erogazione a un gruppo legato da responsabilità solidale 4 riunioni settimanali del gruppo 5 prestiti dinamici: si inizia con entità di prestito minori e si può aumentare col passare del tempo in relazione all'andamento. E' essenziale semplificare i prodotti finanziari per ridurre i costi di transazione. Molti istituti di micro-credito non sono redditizi, richiedono sovvenzioni. La redditività non è il criterio assoluto del plus-valore sociale. Il micro-credito può avere anche effetti negativi, conducendo a sovra-indebitamento. Non va perciò esercitato un atteggiamento acriticamente apologetico nei suoi confronti. Rappresenta uno strumento per offrire a potenziali imprenditori esclusi dal mercato del credito la possibilità di realizzare i loro progetti. Aumenta gli acquisti di beni durevoli e riduce quelli di beni voluttuari. I beni tentatori si oppongono ai beni di aspirazione. Chi ritiene di non poter perseguire l'obbiettivo che si propone si scoraggia ancor prima di iniziare. Così si innesca un circolo vizioso che caratterizza la povertà. La povertà scoraggia l'assicurazione anche quando sarebbe opportuna. Perciò è necessario che lo Stato imponga l'assicurazione obbligatoria per la sanità, ad esempio. Ci sarebbe, altrimenti, una selezione avversa e le assicurazioni avrebbero costi proibitivi per chi, essendo malato, ne ha più bisogno. L'incoerenza temporale, ossia la necessità di modificare, eventualmente, i propri stili di vita adesso per ottenere un bene ipotetico dopo lunghi periodi di latenza scoraggia la medicina preventiva così come l'assicurazione, percepita come una tassa da parte di coloro che non si ammalano. Il premio assicurativo è pagato nel presente, mentre il beneficio è futuro e ipotetico. Comunque, esigere che i poveri si prendano interamente carico dei rischi che gravano su di loro è un'enorme ingiustizia.
Conclusione Si sbaglia se si intende il micro-credito come uno strumento che aiuta i poveri ad aiutarsi da soli, senza, così, spendere nulla. Questa visione del mondo imputa la povertà all'assenza di mercato. E' bene sviluppare un paniere sempre più ampio di servizi finanziari (libretti di risparmio con restrizioni al prelievo, credito, assicurazioni). E' bene anche ricordare che la microfinanza da sola non può sostituire i mezzi tradizionali di lotta contro la povertà.
Governance e corruzione Corruzione viene definita come "la condizione in cui un funzionario (o un politico) infrange una norma per ottenere un vantaggio personale". NDR Quale norma? (solo giuridica o anche etica o tecnico-professionale?) Anche l'assenteismo sistematico è corruzione... I poveri sono le principali vittime della corruzione, della cattiva qualità delle infrastrutture, delle malversazioni, delle inadempienze della PA, di diritti violati.... In generale lo Stato interviene in settori in cui il mercato non garantisce un buon funzionamento. Ad esempio, il mercato non garantisce che i malati siano curati e assistiti in base alla loro gravità, che tutti i giovani vengano istruiti... La corruzione si può combattere dall'alto (mediante audit e controlli amministrativi, es ispettore camuffato da utente), dal basso (supervisione degli utenti, partecipazione della comunità locale) o la combinazione delle 2 modalità. Attenzione: in casi di supervisione degli utenti è accaduto che questi fossero stati scelti e diretti dagli enti che dovevano essere controllati. E' una visione piuttosto ingenua quella di chi pensa che possa servire. Non è solo importante costruire, per i gruppi di lavoro, le "condizioni discorsive ideali", ma anche stabilire i criteri decisionali. Attenzione: i particolari, le questioni di dettaglio relative alla partecipazione rivestono un'importanza cruciale. NB In politica è cruciale diffondere informazioni rigorose sull'operato dei vari candidati es. presenza in assemblea, impiego di fondi discrezionali, ottenimento di finanziamenti. Altrimenti, se prevale l'opinione che tutti siano corrotti, allora è meglio votare un furfante del proprio clan piuttosto che un furfante di un clan diverso. Non solo il buon governo è indispensabile per la lotta contro la povertà, ma, ricorsivamente, la lotta contro la povertà è indispensabile al buon governo. Solo di fronte alla dimostrazione di interventi efficaci, di risposte concrete i poveri potranno esprimere la loro fiducia nella politica e scegliere le persone più oneste e competenti.
Conclusioni La vulgata corrente secondo cui si dovrebbe lasciare ai poveri l'onere della lotta contro la loro povertà investendoli di maggiori responsabilità appare proprio assurda. Non certo per il fatto che i poveri sono esseri passivi in balia della loro misera condizione. Ma solo perché, nella loro vita quotidiana, i poveri devono prendere l'iniziativa già molte volte più di noi che viviamo nel bozzolo di esistenze maggiormente facilitate. Per di più essi devono far fronte a diversi rischi (salute, clima, criminalità) nei confronti dei quali sono molto meno tutelati. La quantità di iniziative di cui sono protagonisti, comunque, nella maggior parte dei casi è più subita che voluta. I rischi procurano un elevato livello di stress e sono causa frequente di depressione. La micro-finanza non può essere vista come un'alternativa alle politiche pubbliche volte a garantire l'accesso a istruzione e sanità. La vera questione da porsi, allora, è come lo Stato possa garantire la qualità di questi servizi senza che corruzione e malgoverno vanifichino ogni sforzo. Occorrono disponibilità alla sperimentazione (ndr innovazione) creatività e pazienza per realizzare una serie di piccoli successi che passo passo siano in grado di migliorare la vita di tutti a incominciare dai più poveri.