Patel Raj. Il valore delle cose e le illusioni del capitalismo. Ed. Feltrinelli, 2010, Milano

Cap 1

Qualcuno sembra rendersi conto che la crisi economica odierna è la dimostrazione del fallimento del pensiero liberista e della sua fede incrollabile nel mercato. Mercato e società  non sono entità separate, ma soggette a reciproci condizionamenti. Il mercato va regolamentato.Il new deal e il welfare state furono la richiesta di chi voleva porre un freno all'azione del mercato, perché non tutto può essere mercificato.Nel 1920 2 professori tedeschi in un saggio intitolato "Il permesso di distruggere vite indegne di vita" calcolavano con precisione i costi dell'assistenza a persone con gravi disabilità e giungevano alla conclusione ripugnante di sacrificare le loro vite. A mercificare le vite umane non furono solo i nazisti. Europa, Usa e Paesi arabi compravano e vendevano schiavi. Prima di loro greci e romani facevano la stessa cosa. E' la società a stabilire che cosa può diventare una merce.La società dovrebbe rinegoziare le regole del gioco in modo che tutti abbiano di che nutrirsi. La caratteristica dei mercati attuali è che non sono guidati dai bisogni ma dai profitti. Ma i mercati guidati dal profitto non possono indicare il vero valore dei beni. Il futuro prenderà forma dalla nostra volontà di immaginare un diverso tipo di società di mercato.


2 Diventare homo economicus

La società di mercato non si limita a trasformare i beni in merci, ma sviluppa anche una cultura e una teoria propria sulla natura umana e sull'ordine sociale. Secondo John Stuart Mill, l'uomo economico è animato dal desiderio di utilizzare al meglio ciò che possiede per ottenere ciò che vuole. Un epigono del suo pensiero è Gary Becker, economista americano, nobel nel 1992, secondo cui l'approccio economico fornisce l'interpretazione a tutto il comportamento umano. Ma le conclusioni di Becker, oltre che profondamente inquietanti, sono smentite dagli studiosi di economia comportamentale, secondo cui le tesi sul comportamento ottimizzante dell'uomo economico sono perlomeno vacillanti. Le persone "vere" attribuiscono grande valore alla generosità, altruismo, clemenza, giustizia, fiducia, reciprocità.. Non hanno solo un interesse strumentale in queste virtù, a differenza dell'uomo economico. Il perseguimento della ricchezza non dà felicità. La cupidigia genera danni psicologici. Oltre una certa soglia, possedere più denaro non rende + felici. La disuguaglianza aumenta concentrando la ricchezza nelle mani di pochi i cui stili di vita vengono celebrati ed esibiti dai mass media diffondendo il desiderio di poter raggiungere gli stessi livelli di consumo imitando gli stili di vita dei potenti.Becker è il precursore di una cultura neoliberista in cui l'individuo è il solo imprenditore della propria felicità che conquista col consumo. Le teorie di Becker non favoriscono gli interessi delle persone in carne e ossa, ma delle grandi società di capitali. 

3 La corporation

Commercianti e mercati sono sempre esistiti. E' stata, invece, la moderna società di mercato a dar vita alle corporation o società di capitali. Sono dotate di personalità giuridica, ossia hanno gli stessi diritti e doveri degli esseri umani. Se fossero davvero persone, secondo il Dsm, sarebbero però degli psicopatici: disonestà, irresponsabilità, impulsività,aggressività, rifiuto di conformarsi agli usi e costumi locali, mancanza di rimorso.Le società di capitali possono far danno violando le regole, ma anche senza violarle. Ad esempio quando decidono cosa produrre e a che prezzo, gestendo lavoratori, macchine, materie prime e immobili per minimizzare i costi. Un hamburger di McDonald's dovrebbe costare 200$ se si tenesse conto delle esternalità negative che genera. Invece, il suo prezzo non riflette questi costi che pagano, tuttavia, la natura e la società. Non vengono contabilizzati i costi dell'impronta di CO2, idrica, dell'impoverimento della falda idrica e del suolo, i costi legati alle malattie dovute a un'alimentazione scadente. Per di più, il mais di cui si alimenta il bestiame che si tramuta poi in hamburger è ampiamente sussidiato dallo Stato. E sussidiati sono pure i lavoratori a basso salario delle catene di fast food (medicare, buoni pasto, assegni di sostegno, sussidi per l'alimentazione dei figli..) E andrebbero contabilizzati anche i costi legati all'antibiotico-resistenza a causa dell'uso massivo di antibiotici negli allevamenti animali, la contaminazione dei pesticidi, l'eutrofizzazione a causa dei fertilizzanti. La distorsione sistematica del processo di valutazione di un bene è conseguenza diretta dei mercati guidati dal profitto. Le società di capitale sono sistematicamente portate a sottrarsi al pagamento dei costi sociali e ambientali tutte le volte che possono anche perché, se non lo facessero, soccomberebbero di fronte alla concorrenza. Affinché il meccanismo economico dei mercati funzioni correttamente, i costi e benefici esterni della produzione e del consumo devono riflettersi nei prezzi. In caso contrario, si procura un gigantesco sussidio alle imprese. E questo nonostante i fautori del libero mercato, ben rappresentati all'interno delle imprese, vedano i sussidi come fumo negli occhi. Se siamo particolarmente affezionati al fatto di poter possedere magliette più economiche da comprare che da pulire e telefoni più economici da sostituire che da riparare, non dobbiamo fare altro che mantenerci questo sistema, continuare a essere parti di un grande ingranaggio che ci porta a desiderare cose di cui non abbiamo un reale bisogno, ad attribuire poco valore al nostro tempo libero e alle relazioni, ad essere inconsapevolmente manipolati nei nostri gusti e preferenze. (Vedi biblio su latte artificiale nei Paesi in via di sviluppo e sugli effetti della pubblicità del cibo spazzatura pag 208).Nel passato gli studiosi del funzionamento dei mercati, prima che diventassero gli odierni "economisti", erano filosofi morali. Vale la pena riprendere il loro pensiero per rendersi conto della portata dei successivi cambiamenti.

4 Diamanti e acqua

Secondo A. Smith, la parola valore ha 2 significati diversi: valore d'uso quando si vuole esprimere l'utilità di un particolare oggetto e valore di scambio quando si vuole esprimere il potere di acquisto di altri beni che il possesso di un determinato bene comporta. (Ndr c'è anche il valore di esistenza es Partenone; o valore di esibizione, di status sociale..; o il valore simbolico, ad esempio nello scambio di doni tra tribù....). I diamanti sono i simboli di oggetti con valore d'uso basso e valore di scambio molto alto; l'acqua, all'opposto, ha un valore d'uso elevato e un valore dui scambio basso.Per gli economisti neoclassici il valore è una questione di prezzo determinato dalla legge della domanda e dell'offerta (ossia quanto si sia disposti a cedere per procurarsi un bene), quando se ne aggiunge sul mercato una unità addizionale. Il prezzo deriva da un'analisi marginalista. Il capitale è "il processo di trasformazione del denaro in merci che possono essere vendute a un prezzo superiore ai costi impiegati in salari, macchinari, immobili, canoni... realizzando in tal modo un profitto". Il capitale che viene generato da questo processo assume una vita propria come capitale finanziario. Marx mette in evidenza la sostanziale asimmetria che si crea tra coloro che accumulano il capitale e lo controllano e chi non ha altro da vendere che il proprio lavoro. Gli strumenti per generare profitto sono utilizzare il lavoro, risparmiare sui costi dei fattori produttivi, sui salari in particolare e creare nuove recinzioni, ossia privatizzare per creare ulteriori ambiti di profitto.La crisi di oggi è dovuta al modo in cui il capitale viene investito (crisi finanziaria e crisi ecologica) e a un meccanismo di determinazione dei prezzi che non tiene conto delle esternalità (negative). La crisi è dovuta alla vita propria che il denaro assume quando cessa di essere capitale industriale e diventa capitale finanziario.L'economista John Maynard Keines critica l'ortodossia della scuola economica neoclassica in seguito allo scoppio della "Grande depressione" del 1929. Non bastano gli strumenti dell'analisi marginalista per spiegare la determinazione di prezzi, profitti, salari. Sona adatti all'analisi di singoli beni e settori, ma inadeguati a esaminare tendenze più generali nel sistema economico. Per interpretare correttamente le dinamiche economiche bisogna pensare a diversi livelli di analisi. Un comportamento apparentemente razionale per un singolo individuo (come, ad esempio, risparmiare in un periodo di recessione) potrebbe diventare deleterio per la società (aggravare la recessione). La virtù del risparmio, a livello individuale, può trasformarsi nel vizio pubblico della deflazione. Per questo, secondo Keines, il governo deve intervenire e stimolare la domanda aggregata attraverso interventi che abbiano un effetto moltiplicatore. Gli effetti benefici sono maggiori se vanno a vantaggio di fasce di popolazione a basso reddito che possono, così, aumentare i consumi. Ndr ma sarebbe importante qualificarli tramite un consumo critico.Qual è, quindi, il ruolo dei governi in una società di mercato?


cap 5

L'interventismo statale viene spesso legato al totalitarismo, alla soppressione delle libertà. Addirittura i repubblicani Usa hanno accostato al nazismo l'iniziativa di includere le prestazioni abortive all'interno della riforma sanitaria di Obama. Ma, a parte i travisamenti manipolatori, questa ostilità viscerale non è giustificabile. L'idea che la povertà debba escludere qualcuno dalla possibilità di nutrirsi, di curarsi o di studiare appare ripugnante alla maggior parte della popolazione. Lasciato a se stesso il mercato non garantisce la soddisfazione di questi bisogni essenziali. Lo Stato ha quindi un ruolo. Deve rimediare ai fallimenti del mercato, deve cercare di prevenirli regolamentandolo. Deve saper riconoscere il valore dove il mercato non riesce a vederne alcuno (es. biodiversità, deforestazione, impoverimento delle risorse idriche, gas serra, dignità umana e lavoro, rispetto dei diritti umani...).Ad esempio, la ricerca sulla malaria ha ricevuto pochi finanziamenti da parte del libero mercato, nonostante uccida centinaia di migliaia di persone ogni anno. I mercati non riescono a riconoscere, oltre alle esternalità negative, che hanno tutto l'interesse di occultare, nemmeno le esternalità positive (perché i benefici ricadono solo indirettamente e non immediatamente sulle imprese). Si può fare l'esempio delle vaccinazioni, dell'istruzione: i benefici pubblici sono ben superiori ai costi privati sostenuti.I governi e le istituzioni pubbliche hanno il ruolo di correggere i fallimenti del mercato, massimizzando il benessere dei cittadini e demercificando i beni e servizi che la società considera importanti.Tuttavia, i governi non operano in una sfera distinta e separata rispetto al capitalismo moderno. Quando le società di capitali entrano in collisione con le istituzioni pubbliche si ottiene un adattamento reciproco. Prendiamo, ad esempio, il bene pubblico della difesa nazionale. Le guerre in Irak e Afghanistan dimostrano come il bisogno sia stato manipolato e ingigantito a favore delle corporation dell'industria bellica e della sicurezza privatizzata anche tramite la corruzione. A favore delle spese militari vengono sacrificati welfare, istruzione, sanità, investimenti in energia ed agricoltura sostenibile...I governi non riescono a mettere un freno ai mercati guidati dal profitto né a rimetterli in carreggiata. Questo doveva essere il loro ruolo secondo Keines. E invece, come sosteneva Marx, lo Stato moderno non era altro che un comitato che amministra gli affari comuni di tutta quanta la borghesia. Anche perché, ad esempio negli Usa, la metà dei senatori e 1/4 dei deputati sono milionari. Così si spiega come mai un miliardario americano paga percentualmente meno imposte sul reddito dei suoi dipendenti.Ma come fare in modo che il governo non agisca al servizio dei grandi interessi? La via di uscita al fallimento del mercato non può portare al fallimento della comunità con l'esclusione e il nazionalismo, in cui le minoranza rischiano la persecuzione. La politica non può derivare dalla "natura umana" perché non esiste una naturale posizione pre-sociale dell'essere umano da cui avviare l'attività politica. Ndr la persona, infatti, si costruisce nella società.Di conseguenza, per definire una linea di azione politica si deve decidere quali persone dovrebbero crescere in quali società. Ma questo comporta scelte valoriali da cui la politica vorrebbe astenersi per dimostrarsi "neutrale". Per Hobbes il desiderio insaziabile e la rivalità che sono tratti distintivi della natura umana possono essere tenuti a freno da un'autorità capace di controllare il comportamento anti-sociale delle persone. Per Rousseau, invece, gli esseri umani non sono macchine dai bisogni infiniti. Si può imparare a essere padroni di sé e provare un senso di appagamento. ndr Per Spinoza homo homini deus. Queste opinioni così diverse ci fanno capire che non possiamo appellarci alla natura umana per derivarne principi politici universali.Da più parti oggi si sostiene che i common possono essere una valida alternativa per governare il mondo. Ma cosa sono ?


Cap 6

Il termine common indica una risorsa, spesso la terra e si riferisce sia al territorio sia al modo in cui si procede alla distribuzione dei beni che da questo provengono. I common fornivano cibo, acqua, combustibile, piante medicinali a coloro che li usavano, garantendo la sopravvivenza delle fasce più povere della popolazione.La trasformazione dei terreni comuni in proprietà privata tramite la recinzione ebbe l'effetto non solo di trasformare la terra in merce, ma anche di rendere precaria la vita dei poveri e di generare 2 nuove categorie di reddito: le rendite e i salari.Le grandi tragedie ambientali del XX secolo non sono state generate, così come la diminuzione del pescato e la deforestazione, da persone incapaci di controllarsi, ma dal comportamento di società di capitali agro-alimentari, pesca, silvicoltura...Secondo A. Smith, nella seconda metà del 700, con l'inizio della rivoluzione industriale, nel volgere di una generazione, i contadini cacciati dai common diventarono la colonna portante della rivoluzione industriale. La giustificazione delle recinzioni venne fornita da John Locke, uno dei padri del liberalismo:- una risorsa che non viene utilizzata in modo corretto può diventare oggetto di recinzione;- la terra può essere sottratta all'uso comune se ne resta abbastanza e di altrettanto buona per tutti gli altri.Nonostante le privatizzazioni, i diritti di proprietà possono essere di gran lunga più flessibili ed elastici di quanto generalmente si pensa.Ma quale altra crisi, quale tragedia umana deve accadere ancora per arrivare a un cambiamento politico?Non sottovalutiamo il contro-movimento dei common, di come tentino di riequilibrare la società di mercato e di trasformare il modo in cui si determina il valore, non tanto attraverso un ritorno ai common, ma tramite una loro reinvenzione.


cap 7

C'è un'idea che accomuna la maggior parte dei cittadini Usa: quella per cui la proprietà privata e i mercati guidati dal profitto siano i migliori garanti delle libertà. E non c'è sistema al mondo più in sintonia con questa versione della libertà del sistema capitalistico.In realtà, però, in una società di mercato, se non si possiede denaro a sufficienza, si gode solo della libertà di morire più precocemente e di non avere alcuna sicurezza. In un sistema capitalistico il denaro apre la strada al diritto di avere diritti. La libertà offerta dal mercato è un'illusione (Ndr nel 79 la Tatcher diminuì l'aliquota superiore di tassazione dall'86% al 60%?). Nel dicembre 48 fu firmata a Parigi la dichiarazione universale dei diritti umani. Ma non si trattava solo di dichiararne l'esistenza. Bisognava anche rispettarli. Per questo, nel 1966, vennero adottati altri 2 trattati:1) la convenzione internazionale sui diritti civili e politici;2) quella sui diritti economici, sociali e culturali. Ndr ma è il denaro che apre la strada alla soddisfazione dei diritti economici e sociali.L'esortazione alla pazienza può diventare un mezzo subdolo per togliere slancio alle rivendicazioni sacrosante che riguardano la tutela dei diritti umani. I governi sono condizionati, soprattutto, dalle priorità delle aziende anziché da quelle delle popolazioni.Le Ong possono essere viste anche come mediatrici per il terzo mondo con funzioni di legittimazione di istituzioni potenti come la banca mondiale.Il contromovimento rivendica il diritto di avere diritti, non auspica l'abolizione del mercato, ma un controllo sociale del mercato per salvare una parte del valore distrutto ad opera dei mercati.Terra e lavoro non devono essere trasformati in merci. L'idea di un diritto ad avere diritti deve rimodellare lo spazio urbano e il terreno su cui le nostre vite e il nostro lavoro vengono valutati.


Cap 8

I cittadini possono avanzare pretese solo per il fatto di vivere in una città: al lavoro, all'acqua potabile, ai bagni pubblici...La nozione di costo-opportunità è fondamentale per l'economia moderna. Il calcolo del costo opportunità ci aiuta a valutare diverse alternative. Esso è uguale al beneficio netto legato alla scelta economica dell'alternativa più conveniente (vedi esempio pag. 147): un beneficio cui si deve essere consapevoli di rinunciare se si adotta la scelta preventivata.Attraverso il bilancio partecipativo i cittadini partecipano alla definizione delle priorità e all'allocazione dei finanziamenti: edilizia, istruzione, sanità, igiene pubblica, servizi sociali, strade...In questo modo assegnano ai vari progetti un valore indipendente da quello affibbiato dal mercato...


Cap 9

Attualmente prevale l'idea di affidare al mercato la soluzione del problema dei cambiamenti climatici. Si vorrebbe creare un sistema di "cap and trade", ossia si fissa un tetto ai livelli di inquinamento e poi si consente alle aziende inquinanti di acquistare da altre il permesso delle emissioni per agevolare la transizione verso un'economia a basso contenuto di carbonio. L'attuale sistema di agricoltura industriale non consente di valutare adeguatamente le risorse naturali. I ghiacciai dell'Himalaya alimentano le risaie dell'Asia, ma sono minacciati dalla siccità. I problemi provocati dalla mancata corrispondenza tra prezzi e valori scaturiscono dalla incapacità del mercato di valutare correttamente il nostro mondo. La risposta al mercato che valuta il mondo meno di nulla non è una democrazia gestita dagli esperti, ma la democratizzazione della conoscenza e delle risorse.


cap 10 

Per i buddisti il vero valore di un bene non sta nella sua capacità di appagare la cupidigia, il desiderio o la vanità, ma nel soddisfare il bisogno di benessere. Inoltre, l'individuo può prosperare soltanto nell'ambito di un contesto sociale. Siamo noi che apparteniamo alla terra, non il contrario.Perciò il mercato è inserito nella società e la società di mercato nella ecologia: un'ecologia integrata fatta di ambiente naturale e ambiente umano. La filosofia di slow-food rifiuta l'accelerazione che il capitalismo ha imposto al cibo. Tutto ciò che è nutrimento deve essere prodotto in armonia con l'ambiente e nel rispetto del lavoro di chi lo produce. Per esercitare il controllo sui mercati dovremmo sottomettere alla nostra volontà i governi e le società di capitale. Comunque, non è che si debba abbandonare ogni tipo di proprietà privata. Né bisognerebbe abbandonare i mercati. Essi rappresentano un buon meccanismo per decentralizzare i processi decisionali. Ciò che bisogna sradicare dai mercati è la sete perpetua e dominante di espansione  e di profitto che ci ha portati sull'orlo della catastrofe ecologica. I mercati non sono l'unico modo di determinare il valore del mondo. Occorre pervenire a mercati socializzati, guidati dal bisogno, non dal profitto, subordinati ai principi democratici di equità e sostenibilità. Le aziende in cui i lavoratori possiedono una quota di proprietà e partecipano alla gestione ottengono risultati superiori a quelle in cui i lavoratori sono semplici dipendenti. Dobbiamo stabilire i limiti della gestione collettiva delle risorse. A parte la nazionalizzazione del SS o bancario, dobbiamo sviluppare nuovi metodi di compartecipazione e di razionamento creando collettività che rispettino i diritti umani. Il benessere non scaturisce da una ricerca individuale, ma da politiche appropriate.