Un rudimentale senso della morale si costruisce fin dai primi mesi di vita. Non è detto, però, che per questo sia innato. Non è facile studiare le capacità cognitive di bambini che ancora non parlano. Si è usata la durata dello sguardo come misura abbastanza affidabile di ciò che cattura la loro attenzione: di quello che li sorprende e li attira di più, nell'assunto che, se possono scegliere tra 2 cose da guardare, di solito scelgono la più piacevole.Per alcuni la morale è un risultato esclusivamente culturale. Per altri è un dato di natura, legato al nostro patrimonio genetico. Certo l'accudimento della prole è istintivo perché solo così possono essere trasmessi i nostri geni.(Gli psicologi evoluzionisti sostengono che se un tratto biologico si è evoluto per uno scopo non è detto che debba sempre funzionare per quello scopo. Es. eccitazione sessuale e riproduzione..)Inoltre, l'empatia, ossia la nostra sofferenza di fronte al dolore altrui, compare presto nel nostro sviluppo. La moralità, però, non è semplice compassione. E' strettamente legata a concetti come premi e punizioni: vogliamo premiare i buoni e punire i cattivi. E' anche collegata all'idea di imparzialità. la morale presuppone la libertà. Per avere un vero sistema morale alcune cose devono contare più di altre. Così come nei bambini anche negli adulti il senso morale è spesso istintivo. Noi abbiamo in più la capacità di ragionare criticamente sulla moralità. Una scoperta importante della ricerca contemporanea in campo di psicologia e neuroscienze è la forte carica emotiva di ciò che un tempo ritenevamo fosse un giudizio morale freddo, maturo e razionale.La moralità contemporanea va oltre quello di cui ci ha probabilmente dotato l'evoluzione. I nostri comportamenti morali spesso non hanno alcun rapporto con un vantaggio riproduttivo e non sembrano nemmeno effetti collaterali di un adattamento. Abbiamo concetti morali astratti come quello di uguaglianza, di libertà. Consideriamo un male il razzismo e il sessismo. Rifiutiamo lo schiavismo e la violenza. Cerchiamo di amare i nostri nemici. Naturalmente le nostre azioni non sono sempre conformi con i nostri prncipi morali, ma questi plasmano il mondo in cui viviamo. Nei bambini questa moralità superiore non c'è. Nelle prime fasi della vita il nostro senso morale sembra essere sbilanciato a favore di chi è più simile a noi.Il concetto alla base di una moralità più matura è l'imparzalità. Essa si ritrova in molti sistemi morali religiosi e filosofici, dal cristianesimo al confucianesimo, alla teoria della giustizia di un filosofo politico come Rawls. Essa ci aiuta a superare i nostri impulsi egoistici. Una moralità pienamente sviluppata è il prodotto delle sviluppo culturale, di un accumulo di intuizioni razionali e di faticose conquiste. La moralità da cui partiamo è primitiva. La moralità è una sintesi di biologia e cultura, di innato, scoperto e inventato. I bambini possiedono alcuni fondamenti morali: la capacità e la propensione a giudicare le azioni degli altri, un certo senso di giustizia, una reazione istintiva all'altruismo e alla cattiveria. Ma le capacità che abbiamo da bambini sono molto limitate. Sono le riflessioni razionali che fanno di una moralità veramente universale e altrustica il modello cui la nostra specie può aspirare.